Articolo di Carlo Triarico su Osservatore Romano 28 nov 2016

Una nuova spiritualità per la casa comune

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20161110_104212“Napoli si è tenuto, tra il 10 e il 13 novembre, un grande convegno per la rinascita del sud, voluto dagli agricoltori, dalla società civile e da parte avanzata della cultura e dell’economia, per mettere sotto gli occhi dei decisori politici e della scienza il grido di milioni di poveri, le aspirazioni dei giovani, le risorse di un sud ferito, che potrebbe ripartire con un nuovo modello agricolo. Lo scenario è stato delineato dall’intervento di apertura di don Luigi Ciotti: giustizia, giusto prezzo, dignità, salute degli uomini e del territorio sono le condizioni base per liberare l’agricoltura e gli esseri umani.
L’Associazione per l’agricoltura biodinamica, la prima organizzazione agricola ecologica nata in Italia, ha organizzato questo evento per mostrare a chi può e deve decidere, che una rinascita è possibile e si può agire subito. Dopo il convegno organizzato a febbraio per la Laudato si’, cui avevano partecipato agricoltori biologici e biodinamici, uomini di scienza e di religione, questo nuovo evento dell’associazione ha portato, nel complesso del Museo diocesano di Napoli, tanti che hanno accolto quel messaggio e sono ora determinati a dare un esempio.
Con questi si sono schierati i più importanti compratori di prodotti agricoli biodinamici del nord, venuti apposta per dire che sono pronti da subito a comprare al sud, a un prezzo di giustizia, per centinaia di milioni di euro, purché sia sostenuta l’organizzazione e la formazione nel settore. Si sono uniti i vertici del Banco di Napoli, Maurizio Barracco e Francesco Guido, che hanno colto l’importanza storica di offrire servizi per una rete di agricoltori biodinamici, allo scopo di creare un esempio virtuoso per il meridione.
La presenza dello stato maggiore del Fai, Giulia Maria Crespi, Andrea Carandini e Marco Magnifico ha dato ancora una volta prova di aver ben compreso l’importanza di sostenere, con la biodinamica, agricoltura e paesaggio, a cominciare da alcuni dei luoghi del Fai. Il presidente di Federbio Paolo Carnemolla, con tanti agricoltori biologici italiani, ha dichiarato l’importanza di alleanze nell’agroecologia, per il rinnovamento agricolo. Sono giunte le testimonianze del responsabile della giustizia minorile della Campania Giuseppe Centomani e del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che hanno manifestato la presenza delle istituzioni al fianco di una società sana. Carlo Petrini ha richiamato l’alto valore delle produzioni biologiche e biodinamiche, se messe al servizio del Pianeta e l’urgenza di una rinascita della vita agricola e del riscatto di tutti gli agricoltori.
I tanti agricoltori presenti hanno potuto visitare un’azienda modello, La Colombaia di Capua, dove Enrico Amico, agricoltore biodinamico, presidia il territorio, dà lavoro a un centinaio di persone tutte remunerate regolarmente, dando l’esempio che giustizia e libertà
sono possibili anche in territori difficili. È la testimonianza di una nuova spiritualità che nasce nel mondo rurale e che partecipa a una grande alleanza per la casa comune. Gli agricoltori biodinamici presidiano da alcuni anni anche siti del patrimonio culturale.
Per questo il convegno è terminato con una grande festa nell’anfiteatro campano, arena seconda solo al Colosseo e un tempo piazza dello spaccio di stupefacenti. Lì gli agricoltori
hanno festeggiato insieme ai dirigenti della Reggia di Carditello, Luigi Nicolais e Angela Tecce, al prorettore dell’Università della Campania, Rosanna Cioffi e ai rappresentanti del Fai. Serve far crescere conoscenza e competenza e formare urgentemente una generazione di agricoltori e di agronomi all’agricoltura ecologica, biologica e biodinamica. Il viceministro dell’agricoltura Olivero, il sottosegretario Faraone del ministero dell’istruzione, università e ricerca hanno annunciato al convegno la costituzione di un tavolo  interministeriale previsto per sperimentare programmi formativi in agricoltura biologica e biodinamica, anche in ambito universitario, per difendere l’agricoltura del paese e l’interesse delle nuove generazioni.
Il direttore del dipartimento di agraria dell’università Federico II, Matteo Lorito, ha auspicato una campagna di ricerca e diversi studiosi hanno portato dati scientifici a conferma del rigore del metodo biodinamico.
Alcuni atenei italiani hanno già iniziato ad avviare corsi in agricoltura biologica e biodinamica, preoccupati di non perdere la grande opportunità occupazionale per i professionisti, in un settore che cresce del venti per cento l’anno. I movimenti popolari, che
hanno fatto sentire in Vaticano, il 5 novembre scorso, la loro voce insieme a quella di Papa Francesco e gli agricoltori e gli studenti, che in centinaia hanno affollato le giornate napoletane, testimoniano che sta crescendo un grande movimento di innovazione per la casa comune.
Il coraggio e la spiritualità popolari cercano la via per liberare il mondo dalla miseria.
Aiuteranno i politici, gli accademici e gli uomini di buona volontà a resistere interiormente alle pressioni di un potere economico che oggi uccide e a mettersi al fianco degli ultimi, dell’agricoltura contadina, biologica e biodinamica, da cui oggi sale una nuova aspirazione
spirituale al bene.”

Carlo Triarico

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