Alimentazione d’Estate

Estate

L’estate è la stagione di Uriele.

di Andrea Biggio da www.comecucinarelanostravita.it

Nei sei mesi della primavera/estate (Raffaele e Uriele) lo “spirito è contessuto di materia”, mentre nei sei mesi precedenti di autunno/inverno (Michele e Gabriele) la “materia è contessuta di spirito”. Dopo l’estate, durante la quale assistiamo al trionfo della “nascita della pianta”, si avvierà il processo di “incenerimento della pianta” : dall’esteriorità del primo emiciclo all’interiorità del secondo.
Uriele “aleggia nelle altezze intessendo il proprio corpo di luce splendente nell’oro solare”: così Steiner parla delle forze della stagione estiva riferite a questo arcangelo, dalla veste intessuta d’oro; e così prosegue:”Quando all’epoca di Giovanni, nella piena estate, ci poniamo davanti all’anima, dobbiamo pensare le forze di Uriele come irradianti nel cosmo, irradianti nelle nubi, nella pioggia, nella folgore e nel tuono, irradianti nella crescita delle piante, in tutto”.
Processi sempre diversi avvengono nel suo organismo, mentre l’Uomo percorre il corso dell’anno. In estate viene coinvolto completamente nell’essere della Natura. Quando dalla Primavera si va verso l’estate egli entra in una grande coscienza della natura. Diventa tutt’uno con quanto cresce, germoglia e sboccia. L’uomo germoglia con la pianta, poi fiorisce con il fiore quindi fruttifica trasferendosi, secondo Steiner, in tutto quanto esiste e vive fuori di lui. D’estate l’azione solare svolge un ruolo primario: bisogna ricordare che l’aria non è soltanto azoto e ossigeno ma è continuamente compenetrata dai raggi del sole, il quale agisce in tutto quanto spunta e germoglia verso l’alto. Oltre a terra, aria, acqua, vi è dunque il quarto importante elemento, quello del calore (fuoco) che si diffonde nell’aria.

Yi Jing (I Ching): la serie degli esagrammi del Calendario

Fanno parte, di questa serie di dodici esagrammi, quelli nei quali la proporzione e la complementarità tra i due movimenti yin/yang, esistente in modo variabile all’interno di ogni figura, è associata al mutamento del rapporto polare tra luce ed ombra, così come cambia nel corso dell’anno.

Esagramma 1. Qian 乾. Lo Slancio Creativo – Inizi di giugno/ inizi di luglio Nel ciclo delle stagioni ci troviamo all’inizio della stagione estiva.Dopo l’esagramma 43, Mostrarsi Risoluti, Lo Straripamento, la Decisione, segue l’esagramma 1 Il Creativo, che apre il libro primo, sezione prima, dell’ Yi Jing: dopo la fioritura primaverile ecco arrivare il periodo dei frutti. Nella figura di questo esagramma, l’accumulo di linee yang completa la salita dal basso, occupando tutti i sei posti, e, dopo aver eliminato l’ultima oscurità yin, genera il culmine della luce, cioè il solstizio d’estate (etimologicamente dal latino “sol” sole e “stitium, sistere”, stare 21 giugno . Si ricorda che in Cina gli equinozi e i solstizi rappresentano il centro delle quattro stagioni e non già l’inizio, come da noi.

Qian è il nome dell’esagramma.

Vuol dire cielo, firmamento, mascolino, il sovrano. L’ideogramma è molto antico e poco usato fuori dall’Yi Jing. E’ formato da due gruppi: a destra un germe, ancora celato sotto terra, che riceve il primo impulso a nascere; a sinistra un sole tra piante, sopra, e radici, sotto, a simboleggiare tutto l’esistente dal più alto al più profondo. Il sole, che levandosi ogni mattina penetra tra le foglie delle piante per far sentire la sua forza fino alle radici, è preso come simbolo per designare la causa misteriosa di tutte le cose perché, con il suoi ritmi dona alla terra Luce e Vita e il suo regno è il cielo. Le sei linee rappresentano il pieno dispiegamento delle qualità yang: soprattutto forza, fermezza ed energia d’attivazione. E’ detto: “così il Nobile Uomo rende sé stesso forte ed instancabile”. Il movimento vigoroso ripetuto del Cielo (presente sia nel trigramma di sotto che in quello di sopra) indica che è presente un forte potenziale d’iniziativa, della capacità di far sorgere il nuovo ed a promuoverne la sua realizzazione. Il Cielo è il simbolo di questa energia creativa e il volo del Dragone è la metafora dell’uso possente, ma equilibrato, di questa forza.

Il Dragone è un animale dell’immaginario mitologico umano, sia occidentale che orientale, che, nella mitologia cinese, emerge onnipresente dalla profondità delle acque per volare nel cielo, simbolo della forza e dell’energia yang. In Cina lo si vede tuttora dappertutto ma, a differenza del Drago occidentale che sputa il fuoco distruttore e viene combattuto da eroi e santi, in Estremo Oriente esso è un animale acquatico che “sputa” acqua feconda sugli uomini ed è considerato simbolo del“Verbo Creatore”. Nel ciclo delle stagioni, il Dragone cinese è così simbolizzato: in inverno (yin culminante), è immobile nel fondo dei fiumi per riempirsi di acqua; in primavera (yang nascente), si sveglia in mezzo ai tuoni e ai lampi dei temporali per lanciarsi verso il cielo; in estate, (yang culminante) lo vediamo volare nelle altezze del cielo da dove sparge, sotto forma di pioggia feconda, l’acqua accumulata nel profondo dei fiumi perché sulla terra si possano riattivare le forze creative; infine, in autunno (yin nascente), ridiscende verso i fiumi allo scopo di restaurare le sue forze e rifocillarsi nuovamente di quell’acqua, simbolo di saggezza. In occidente vi è una simbologia, alchemica e psicologica, analoga: l’Uroboro, che è il simbolo egiziano del drago che si mangia la coda, l’uno in sé stesso. Archetipo junghiano della totalità, di ciò che è indifferenziato, rappresenta l’avvio del “processo d’individuazione”, lo sviluppo della personalità, perché da esso (il cerchio, il rotondo) ogni cosa ha origine.

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