L’Animale

Da quel che avete letto finora, si deduce l’importanza che hanno gli animali in un’azienda biodinamica. Gli effetti della presenza degli animali quali i bovini in primo luogo, in un’azienda sono enormemente benefici e cambiano gli equilibri di forze producendo un forte salto di qualità dell’azienda. Basti pensare alla produzione di letame che consente di poter avere a disposizione un prezioso ingrediente per una concimazione che produca humus. Abbiamo visto che l’unico modo per contrastare la desertificazione in atto in tutto il pianeta è quello di produrre humus nei terreni.
Con esso il terreno agrario diviene una “pelle” vera e propria del pianeta.

Un involucro vivente che riesce a rendere nel tempo il terreno capace di maggiore indipendenza dalle condizioni atmosferiche, essendo un terreno umico capace di trattenere acqua e di traspirare in una sorta di autoregolazione così come nella pelle degli animali. Ecco quindi che il letame trattato con appositi preparati biodinamici che regolano direttamente le forze che intervengono nella compostazione e maturazione della sostanza organica, secondo opportune tecniche e metodi, è lo strumento principe per l’aumento di humus nei terreni agricoli. Naturalmente non tutte le aziende biodinamiche in Italia hanno bestiame, per diversi motivi. Questo però non impedisce a queste aziende di potersi organizzare tra loro in una sorta di “rete” insieme a quelle che hanno animali per ovviare in parte alla loro incompletezza. Uno dei concetti fondamentali della biodinamica è, infatti, quello di azienda a “circolo chiuso” cioè di organizzazione aziendale in cui minimo è l’apporto di materiali ed energia dall’esterno.

Un organismo aziendale completo riesce a ricavare dalla propria organizzazione quasi la totalità dei mezzi di produzione (semi, concimi, sostanze per la difesa delle piante, etc.) riducendo ai minimi termini quello che occorre dall’esterno (energia, mezzi meccanici, etc.). Se il contesto socio economico oggi non consente ad un’azienda di poter essere pienamente a circolo chiuso, si può ricorrere ad una collaborazione territoriale tra aziende che nel loro insieme possano anche parzialmente rendere ovviare alla loro singola carenza. Naturalmente anche avereuna concimazione di letame sparsa per i terrenida animali semibradi costituisce una base di partenza, con opportune tecniche, per utilizzare la forza concimante del loro letame, unitamente ai preparati biodinamici e ai sovesci. La concezione dell’animale nell’agricoltura biodinamica impedisce che si adottino tecniche di allevamento contrario al benessere globale di ogni animale. Ogni specie infatti esige di poter manifestare la propria specificità in un contesto che gli consenta di esprimere le prioprie qualità.Qualità è un leit- motiv che interessa anche gli animali allevati per produrre carne, latte uova o esemplari giovani da crescere. È importante comprendere che lo sviluppo delle malattie, ad esempio in un ruminante, è strettamente legato al rapporto che ha col suolo nel quale crescono i vegetali da cui si alimenta. Un terreno sano produce nel tempo individui sani. L’alimentazione zootecnica deve riprendere a considerare principi legati non solo alla quantità delle sostanze, ma alla qualità ed alla vitalità degli alimenti. La degenerazione di una specie ha una delle cause più potenti nell’alimentazione, ovvero nelle forze apportate con gli alimenti e nella loro qualità. La qualità della vita di un animale, in definitiva, è determinante per ottenere alimenti che si confanno all’uomo.

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