2011 – Boomerang Azoto in Norvegia

La strage norvegese è stata anche la festa dell’azoto di guerra. La battaglia scientifica e industriale che alla fine dell’800 fino ai primi del ‘900 per carpire azoto dall’atmosfera ha prodotto dalla calciocianammide all’ammoniaca e finalmente ai nitrati. Ai fini industriali per le industrie europee delle armi e delle vernici. Un lavoro intenso di molti scienziati nordeuropei da Le Chatelier ad Haber passando per Nernst e molti altri hanno realizzato le possibilità per l’industria di produrre azoto. Una storica volontà nata non solo da esigenze scientifiche pure, ma da urgenze economico-belliche in una economia che oggi è compiuta nel pensiero economico maggioritario quale economia di guerra. Il più forte vince sul più debole regolato solo da una rete di norme giuridiche deboli e insufficienti. I concimi chimici sono stati per i precedenti 80 anni lo strumento di annichilamento dei processi non sono umici ma anche sociali. Sono stati l’ombra di una economia oggi liberista ma non libera, in cui la legge del più forte genera fame, deserto e chiude l’esperienza dell’Umano in ambiti sempre più angusti e temporanei. Un processo di alterazione delle percezioni, dei pensieri e dei sentimenti sorretti da un’alimentazione priva dei processi che depositano nei semi, nelle piante e negli animali di cui noi ci nutriamo: le forze del sole.
Alterando con un progressivo e inesorabile inquinamento mineralizzante tutto il pianeta e quindi arrivando a cambiare , con la distruzione dell’humus, la qualità di tutta la massa acquea del pianeta ormai non più afferrata dai colossali processi viventi originari, si introduce nel nostro cibo forza di tenebra, assenza di luce. La guerra entra negli esseri umani perfino nel cibo. Come un boomerang potremmo vedere la strage norvegese. Come il ritorno di quell’azoto fissato a costo di energie elevate dall’aria e dal grande respiro di ciò che vive nel pianeta per le bombe, prima per divenire concime drogato per le piante e ora tornare ad essere bomba. Esplosivo tra le mani di un uomo che persino il suo avvocato dice essere folle ma che forse è solo un primo avviso dell’Homo Novus prodotto dal riduzionismo e dal materialismo spinto di questi decenni.

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