2012 27 maggio – Per Gianni Catellani

Con te, Gianni

Gianni Catellani, uno dei pionieri del movimento biodinamico e storico militante antroposofico ci ha lasciato oggi domenica 27 maggio alle 15.00. Fondatore de La Farnia, uno dei primi distributori di prodotti biodinamici a Rolo (Reggio Emilia) e della Sezione Emilia Romagna dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica. Fondatore e animatore della Fondazione Le Madri con la quale fino ad oggi ha operato facendo corsi, pubblicazioni, incontri e sollecitando ovunque iniziative a favore di questa nostra terra con l’agricoltura biodinamica. Così come anche tra le attività culturali importanti ci sono state quelle legate alla medicina antroposofica, l’euritmia, la tripartizione sociale, e in generale all’antroposofia. Non posso che ricordare Gianni come il primo biodinamico “organizzato” che incontrai a Rolo insieme a Carlo Triarico quando, nel 1990 terminato il primo corso base di biodinamica alla Zelata di Bereguardo volli fermarmi in una nebbiosa sera di marzo a La Farnia dopo aver chiesto prima per telefono se poteva ospitarci nella foresteria. Ricordo che a sera tarda lui solo attendeva un po’ sorpreso e guardingo questi due ragazzi, quali eravamo, e che di domenica avevano chiesto ospitalità last minute. Ci venne incontro nella sala grande e ci strinse con una mano che mi parve enorme. Furono proprio le sue mani a colpirmi: grandi forti e calde. Il giorno dopo rimanemmo a conoscere e parlare con le persone che alacremente portavano avanti la distribuzione dei prodotti, la mensa collettiva, i corsi e tutta l’attività piena di entusiasmo in quei tempi pionieristici. Ricordo gli incontri a La Farnia a cui partecipavo con il Gruppo Giovani della Società Antroposofica, con i nostri dibattiti, canti, esercitazioni percettive, e molto altro, quando Gianni passava con la cura del buon padre di famiglia tra me , Carlo Triarico, Michele Baio e tanti di noi che poi hanno preso la strada militante e professionale per l’agricoltura biodinamica.
Negli anni che seguirono fino ad oggi Gianni ha lavorato alacremente con la forza di chi decise e sperimentò l’ assoluta importanza dell’impulso steineriano per lo sviluppo della cultura, dell’agricoltura, dell’economia e della terapia. Nel movimentato mondo associativo biodinamico ricordo la sua cura e i suoi appelli a sollevarsi al di sopra dei conflitti, personalismi ponendo sempre davanti gli obiettivi generali per i quali ci siamo costituiti. La sua ultima fatica, la Fondazione Le Madri, resta un’eredità per la quale il suo desiderio di renderla patrimonio comune di tutti noi credo debba incontrare la nostra cura e la nostra gratitudine. Molti momenti di incontro vero con Gianni restano senz’altro nella memoria di molti di noi, in immagini e parole vive nella consapevolezza di dovergli il ringraziamento e la gratitudine per averci dato la volata per i nostri destini a compiere quel che si deve perché possa accadere quel che è possibile. Con te, Gianni.

 

Marco Serventi

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